Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 2227 del 1 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2227CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il ricorso per cassazione deve essere dichiarato inammissibile qualora i motivi di impugnazione non siano formulati in conformità ai requisiti di cui all'art. 366-bis c.p.c., in particolare laddove manchi la proposizione di un quesito di diritto specifico e riferibile alla fattispecie concreta, ovvero la chiara indicazione delle ragioni delle doglianze in caso di denunce di vizio di motivazione. Tali carenze non consentono alla Corte di Cassazione di circoscrivere la pronuncia nei limiti di un eventuale accoglimento o rigetto del motivo, né di individuare l'oggetto della censura senza dover procedere ad attività esegetica non consentita in sede di legittimità. Inoltre, la violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, quale error in procedendo ex art. 112 c.p.c., è deducibile con ricorso per cassazione esclusivamente ai sensi dell'art. 360, comma 1, n. 4 c.p.c. (nullità della sentenza e del procedimento), e non anche sotto il profilo della violazione o falsa applicazione di norme di diritto o del vizio di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PREDEN Roberto - Presidente

Dott. MASSERA Maurizio - Consigliere

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 2190-2009 proposto da:

SO. GI. , elettivamente domiciliato in ROMA, VIA ASCREA 18, presso lo studio dell'avvocato DELL'ACQUA GAETANO, che lo rappresenta e difende, giusta procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

BA. SA. SA (gia' Ba. Sa. Ce. Hi. SA) in persona del legale rappresentante pro-tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA ZANARDEL…

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