Consiglio di Stato sentenza n. 2808 del 2015

ECLI:IT:CDS:2015:2808SENT

Massima

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Il contratto di concessione di un impianto sportivo comunale impone al concessionario l'obbligo di effettuare la manutenzione ordinaria, mentre la manutenzione straordinaria e la realizzazione di tutto quanto indispensabile all'agibilità e regolarità urbanistica dell'impianto rimangono a carico del comune concedente. Tuttavia, il concessionario non può esimersi dall'adoperarsi per evitare la chiusura dell'impianto, portando a compimento le iniziative di ammodernamento sollecitate dall'ente di vigilanza, anche iniziando un confronto diretto con il comune sulla sostenibilità dei relativi oneri economici. Pertanto, il comune non può essere ritenuto inadempiente qualora le criticità dell'impianto, note al concessionario fin dall'origine, abbiano determinato la decisione dell'ente di vigilanza di chiudere definitivamente la struttura nell'ambito di una più ampia azione di razionalizzazione del settore, specie ove il concessionario non abbia sottoscritto il nuovo contratto disciplinante i rapporti con l'ente di vigilanza. In tal caso, la domanda di risoluzione del contratto per grave inadempimento del comune e di risarcimento dei danni è infondata, in quanto l'idoneità della struttura messa a disposizione dal comune è provata dal regolare funzionamento dell'impianto fino al mutamento degli standard tecnici imposti dall'ente di vigilanza.

Sentenza completa

N. 07952/2013
REG.RIC.

N. 02808/2015REG.PROV.COLL.

N. 07952/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7952 del 2013, proposto dalla società Carrera Service s.r.l. (già Carrera s.r.l.), in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Lucio V. Moscarini e ((omissis)), con domicilio eletto presso il primo in Roma, ((omissis)), 23;

contro

Comune di Lanciano, in persona del sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio legale ((omissis)) – Gizzi in Roma, Via Anapo, 29;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per l’Abruzzo – sede staccata di Pescara - Sezione I, n. 355 del 24 giugno 201…

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