Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14918 del 19 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:14918PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene ai sensi dell'art. 321 c.p.p. è legittimo solo quando il bene presenta una intrinseca, specifica e strutturale strumentalità rispetto al reato commesso o a quelli futuri di cui si paventa la commissione, in modo che la libera disponibilità dello stesso possa dar luogo al pericolo di aggravamento o di protrazione delle conseguenze del reato ovvero all'agevolazione della commissione di altri reati. Tale periculum in mora non può essere inteso in modo generico ed astratto, ma deve essere una ragionevole possibilità, desunta dalla natura del bene e da tutte le circostanze del fatto, che il bene possa assumere carattere strumentale rispetto all'aggravamento del reato o all'agevolazione della commissione di altri reati. Il mero richiamo a precedenti episodi di utilizzo del bene per il trasporto di sostanze stupefacenti non è sufficiente a giustificare il sequestro preventivo, essendo necessaria una verifica degli effettivi caratteri strutturali e tecnici del bene idonei all'adattamento per il trasporto e/o l'occultamento della droga.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio - Consigliere

Dott. SERPICO Frances - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) UC. SI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 43/2009 TRIB. LIBERTA' di RIMINI, del 04/05/2008;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

sentite le conclusioni del PG Dott. A. MURA intese all'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Sulla richiesta di riesame proposta nell'interesse di UC. SI. avverso il decreto di sequestro preventivo d…

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