Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34622 del 12 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:34622PEN

Massima

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Il dolo diretto alternativo nel tentativo di omicidio sussiste quando l'agente, pur non avendo la volontà specifica di cagionare la morte della vittima, agisce con l'accettazione del rischio di provocarne il decesso, essendo evidente, sulla base delle circostanze oggettive come la micidialità del mezzo utilizzato, la distanza ravvicinata, la reiterazione e la direzione dei colpi, l'elevata probabilità del verificarsi dell'evento letale. In tali casi, la mancata lesione di zone vitali non esclude la configurabilità del dolo alternativo, in quanto l'agente può aver agito con l'intento di colpire in modo non mortale solo per agevolare la propria fuga, senza che ciò incida sulla valutazione della sua rappresentazione e accettazione del rischio di morte della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Consigliere

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. Gi. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 25/01/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BARDOVAGNI Paolo;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. SORRENTINO Federico, (conformi).

OSSERVA

Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale di Catanzaro, adito ex articolo 309 c.p.p., ha confermato il provvedimento impositivo della custodia in carcere emesso il 10.1.2007 dal G…

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