Consiglio di Stato sentenza n. 2550 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2550SENT

Massima

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Il rilascio del certificato di agibilità non preclude all'amministrazione comunale la possibilità di contestare successivamente la presenza di difformità rispetto al titolo edilizio, né costituisce rinuncia implicita a esigere il pagamento dell'oblazione per il caso di sanatoria, in quanto il certificato di agibilità svolge una diversa funzione rispetto al permesso di costruire, essendo finalizzato ad accertare che l'immobile sia stato realizzato secondo le norme tecniche vigenti in materia di sicurezza, salubrità, igiene e risparmio energetico, mentre il titolo edilizio è finalizzato all'accertamento del rispetto delle norme edilizie ed urbanistiche. Pertanto, il provvedimento di revoca dell'autorizzazione di agibilità è legittimo qualora, a seguito di sopralluoghi, emergano interventi edilizi abusivi che incidono sulla struttura complessiva dell'immobile e ne compromettono la sicurezza, rendendo necessaria la presentazione di appositi certificati di collaudo e di idoneità sismica dell'intero fabbricato. La revoca dell'agibilità è legittima anche in assenza di un previo procedimento di contestazione degli abusi edilizi, in quanto l'accertamento di tali abusi costituisce mero presupposto di fatto per l'adozione del provvedimento di revoca, il quale è autonomo e distinto rispetto al procedimento sanzionatorio per gli illeciti edilizi. Il decorso del tempo dalla realizzazione degli abusi edilizi non osta all'esercizio del potere di revoca dell'agibilità, in quanto il principio del legittimo affidamento non può essere invocato in relazione a situazioni di fatto abusive, non essendo il mero decorso del tempo idoneo a legittimare gli abusi commessi.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/03/2023

N. 02550/2023REG.PROV.COLL.

N. 05886/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5886 del 2016, proposto da
Teresa Canfora, Pavia Giuseppe e Pavia Antonina, rappresentati e difesi dall'avvocato Francesco Antonio Polimeni, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Bartolo Dattola in Roma, Largo di Torre Argentina,11;

contro

Comune di Bagnara Calabra, rappresentato e difeso dall'avvocato Giuseppe Giulio Romeo, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Zanardelli, 36;

per la riforma per la riforma

della sentenza del T.A.R. CALABRIA - SEZIONE STACCATA DI REGGIO CALABRIA, n. 01271/2015, resa tra le parti e concernente la revoca dell’autorizzazione di agib…

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