Il diniego di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro/attesa occupazione è legittimo quando l'amministrazione accerti, sulla base di elementi oggettivi, l'assenza di un reddito minimo sufficiente per la regolare permanenza dello straniero sul territorio nazionale, anche in presenza di un nuovo rapporto di lavoro successivamente instaurato, qualora tale rapporto non sia idoneo a dimostrare la regolarità della pregressa situazione reddituale. L'amministrazione è tenuta a valutare la complessiva condizione esistenziale dello straniero, inclusi eventuali legami familiari in Italia e obblighi costituzionali o internazionali dello Stato, ma non è vincolata a considerare fatti e circostanze sopravvenuti rispetto all'adozione del provvedimento impugnato. Decorso il termine entro il quale lo straniero deve reperire una nuova attività lavorativa, trovano applicazione i requisiti reddituali di cui all'art. 29, comma 3, lett. b) del d.lgs. n. 286/1998, ovvero il reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale.