Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36653 del 10 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36653PEN

Massima

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Il dolo di calunnia richiede la certezza dell'innocenza dell'incolpato da parte di colui che lo accusa falsamente di un reato. Tale consapevolezza è esclusa quando la supposta illiceità del fatto denunciato sia ragionevolmente fondata su elementi oggettivi, connotati da un riconoscibile margine di serietà e tali da ingenerare concretamente la presenza di condivisibili dubbi da parte di una persona di normale cultura e capacità di discernimento, che si trovi nella medesima situazione di conoscenza. In tali casi, l'erronea convinzione della colpevolezza della persona accusata esclude l'elemento soggettivo del reato di calunnia, che può ritenersi integrato solo nel caso in cui sussista una esatta corrispondenza tra il momento rappresentativo, costituito dalla sicura conoscenza della non colpevolezza dell'accusato, ed il momento volitivo, ossia l'intenzionalità dell'incolpazione. Pertanto, la piena consapevolezza dell'innocenza dell'incolpato è esclusa quando la denuncia si basi su elementi oggettivi che, pur non giustificando pienamente il comportamento denunciato, siano comunque idonei a ingenerare dubbi ragionevoli sulla liceità della condotta attribuita all'accusato da parte di una persona di normale discernimento nella medesima situazione conoscitiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. FIDELBO G. - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9 giugno 2014 emessa dalla Corte d'appello di Torino;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione in epigrafe indicata la Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza del 27 maggio 2010 con cui il G.u.p. del Trib…

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