La mancata comunicazione dell'avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo di un'opera pubblica ai soggetti interessati, in violazione dell'art. 7 della legge n. 241/1990, determina l'illegittimità dell'atto di approvazione del progetto stesso, il quale comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, in quanto tale omissione pregiudica l'effettiva partecipazione dei privati al procedimento e la ponderazione di tutti gli interessi coinvolti. Inoltre, l'atto di approvazione del progetto definitivo deve contenere in modo certo i termini di inizio e compimento dei lavori e delle espropriazioni, a pena di illegittimità, ai sensi dell'art. 13 della legge n. 2359/1865, senza che tale requisito possa essere successivamente integrato o sanato. Infine, il mancato assoggettamento del progetto alla verifica della necessità di valutazione di impatto ambientale, prevista dalla normativa regionale applicabile ratione temporis, integra un ulteriore vizio di legittimità, non essendo sufficiente la mera relazione di impatto ambientale predisposta dal soggetto proponente, in quanto la verifica deve essere effettuata dall'autorità competente individuata dalla legge, senza che possa trovare applicazione una norma regionale transitoria che escluda dall'obbligo di valutazione di impatto ambientale i progetti per i quali siano già state presentate le istanze per l'ottenimento delle autorizzazioni, in quanto tale disposizione è in contrasto con la direttiva comunitaria 85/337/CEE.