Il soggetto sottoposto a misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, che si pone alla guida di un veicolo senza la necessaria patente di guida revocata, commette il reato di violazione del codice della strada, salvo che ricorrano le cause di giustificazione dello stato di necessità o dell'adempimento di un dovere, come nel caso in cui il fatto sia stato commesso per salvare sé o il proprio figlio minore da un pericolo attuale e concreto di grave danno alla persona, dovuto a ragioni di salute o di necessità di assistenza. Tuttavia, la mera rappresentazione e volontà di violare le prescrizioni della sorveglianza speciale non esclude la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, essendo sufficiente la coscienza e volontà di porre in essere la condotta vietata. Inoltre, il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di Cassazione, non essendo più ammesso il ricorso personale dell'imputato o del condannato.