Il tentativo di sequestro di persona a scopo di estorsione, pur non essendo materialmente portato a compimento, integra un reato punibile qualora risultino inequivocabili gli atti idonei e diretti in modo non equivoco alla realizzazione del delitto, come desumibili da una ricostruzione complessiva degli elementi probatori, tra cui le intercettazioni telefoniche, i sopralluoghi effettuati, l'apprestamento di mezzi e strumenti atti all'esecuzione dell'azione criminosa, nonché il concreto tentativo di aggressione alla vittima designata. In tali ipotesi, la mera partenza di uno dei concorrenti per un viaggio all'estero, già programmato, non vale a integrare la desistenza dal reato, essendo necessario un quid pluris consistente nell'annullamento del contributo dato alla realizzazione collettiva, in modo che esso non possa essere più efficace per la prosecuzione del reato, con eliminazione delle conseguenze fino a quel momento prodotte. Inoltre, il concorso di persone nel reato può essere integrato da qualsiasi forma di compartecipazione, materiale o psicologica, alle fasi di ideazione, organizzazione ed esecuzione dell'impresa criminosa, a prescindere dalla effettiva realizzazione dell'evento finale.