La recidiva ad effetto speciale, anche se ritenuta equivalente o subvalente rispetto alle circostanze attenuanti nel giudizio di bilanciamento ai sensi dell'art. 69 c.p., rileva ai fini del computo del termine di prescrizione del reato, in quanto l'art. 157, comma 3, c.p. esclude espressamente che il giudizio di cui all'art. 69 c.p. abbia incidenza sulla determinazione della pena massima del reato. Pertanto, la recidiva reiterata, pur se bilanciata con le attenuanti generiche, mantiene la sua rilevanza ai fini del calcolo del termine prescrizionale, prolungandolo in misura corrispondente all'aumento di pena previsto per tale aggravante ad effetto speciale. Il giudizio di equivalenza o di prevalenza delle circostanze attenuanti sul piano sanzionatorio non esclude, dunque, la rilevanza della recidiva reiterata per gli ulteriori effetti penali ad essa connessi, tra cui quello relativo alla determinazione del termine di prescrizione del reato.