Il provvedimento di archiviazione emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari a seguito di richiesta del Pubblico Ministero è impugnabile esclusivamente mediante reclamo al Tribunale in composizione monocratica, entro quindici giorni dalla conoscenza del provvedimento, nei soli casi di nullità previsti dall'art. 127, comma 5, c.p.p., ovvero quando non sia stato notificato alle parti il provvedimento di fissazione dell'udienza camerale, non siano state ascoltate le parti comparse o che abbiano chiesto di essere sentite, o non si sia tenuto conto di un legittimo impedimento dell'imputato o del condannato che abbia chiesto di essere sentito personalmente. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione è pertanto inammissibile, in quanto il legislatore ha introdotto una nuova e diversa forma di impugnazione, attribuendone la competenza al giudice di merito, al fine di alleggerire il carico di lavoro della Corte di Cassazione. Inoltre, il ricorso per cassazione sarebbe stato inammissibile anche nel previgente quadro normativo, in quanto l'ordinanza di archiviazione era impugnabile entro i rigorosi limiti fissati dall'art. 409, comma 6, c.p.p., che legittimava il ricorso per cassazione soltanto nel caso in cui non fossero state rispettate le regole sull'intervento delle parti in camera di consiglio, mentre non erano ammissibili censure attinenti alla valutazione di non fondatezza della notizia di reato.