Il cambio di destinazione d'uso da artigianale a commerciale di un immobile ricadente in zona territoriale omogenea D.2a disciplinata dall'art. 29 delle norme tecniche di attuazione allegate alla variante al piano regolatore per Porto Marghera non può essere consentito in assenza della previa obbligatoria redazione di un piano attuativo, in quanto tale disciplina urbanistica ostativa prevale sulla normativa regionale in materia di sanatoria edilizia. Infatti, la legge regionale, pur prevedendo la possibilità di sanare interventi realizzati in assenza di titolo o in difformità, non deroga al principio di conformità urbanistica, il quale impone il rispetto della destinazione d'uso stabilita dalla pianificazione territoriale vigente. Pertanto, il diniego di sanatoria per il cambio di destinazione d'uso in contrasto con la disciplina urbanistica applicabile è legittimo, in quanto la conformità urbanistica costituisce un presupposto inderogabile per l'accoglimento dell'istanza di sanatoria, a prescindere dalla qualificazione dell'abuso come variazione essenziale o meno ai sensi della normativa regionale.