Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità per i danni derivanti da un sinistro stradale grava sul conducente del veicolo che, nell'immettersi su una strada, non rispetta il segnale di dare precedenza, procedendo a velocità non adeguata allo stato dei luoghi e urtando il veicolo che sopraggiunge sulla stessa strada. Ciò anche qualora il conducente del veicolo danneggiato non abbia assistito direttamente all'accadimento del sinistro, essendo sufficiente il riscontro di elementi probatori, come la constatazione amichevole del sinistro e la consulenza tecnica d'ufficio, che confermino la dinamica dell'incidente e la compatibilità dei danni riportati dai veicoli con la ricostruzione del fatto. La qualità di terzo trasportato del soggetto danneggiato non osta all'accoglimento della sua domanda risarcitoria, in quanto tale condizione non è incompatibile con il diritto al risarcimento dei danni subiti a seguito del sinistro, ai sensi dell'art. 141 del Codice delle Assicurazioni Private. Inoltre, l'assenza di certezza sulla dinamica del sinistro o sull'individuazione del conducente responsabile non comporta l'applicazione della presunzione di pari responsabilità di cui all'art. 2054, comma 2, cod. civ., qualora il giudice di merito, sulla base delle risultanze istruttorie, abbia comunque accertato la responsabilità di uno dei conducenti coinvolti.