Il Comune non può utilizzare l'ordinanza contingibile e urgente per imporre prescrizioni relative all'utilizzo di un immobile di proprietà comunale concesso in locazione, quando tali prescrizioni non siano finalizzate a prevenire e eliminare gravi pericoli per l'incolumità pubblica, ma perseguano esclusivamente obiettivi di valorizzazione culturale e turistica del bene. In tali casi, l'adozione di un'ordinanza sindacale ai sensi dell'art. 38 della legge n. 142/1990 è illegittima per difetto dei presupposti di materia e di scopo previsti dalla norma, non essendo sufficiente il mero richiamo ai poteri di autotutela sui beni del patrimonio indisponibile di cui agli artt. 823 e 824 c.c. L'amministrazione, qualora intenda regolamentare l'utilizzo di un bene pubblico concesso in locazione al fine di assicurarne una migliore fruizione turistica, deve farlo attraverso atti di natura diversa dall'ordinanza contingibile e urgente, come ad esempio l'adozione di un apposito regolamento da parte dell'organo competente, nel rispetto delle garanzie procedimentali.