Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25015 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:25015PEN

Massima

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Il sequestro conservativo di beni mobili registrati, pur non essendo soggetto a trascrizione ai fini della sua opponibilità ai terzi, impone al custode giudiziale l'obbligo di conservare e non alienare i beni affidatigli, pena la configurazione del reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro. Tale obbligo sussiste indipendentemente dalla trascrizione del provvedimento cautelare, in quanto il sequestro conservativo produce effetti vincolanti per il custode sin dal momento della sua emissione, a tutela del diritto di credito del soggetto istante. Il mancato adempimento di tale obbligo da parte del custode, con la conseguente alienazione dei beni, integra il reato di cui all'art. 388, comma 4, c.p., a prescindere dalla conoscenza effettiva da parte del creditore istante del momento esatto della sottrazione. Inoltre, la valutazione della congruità della pena irrogata rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui giudizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1731/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 09/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

La Corte d'Appello di Lecce, con sentenza del 09/03/2012, c…

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