Cassazione penale Sez. I ordinanza n. 38100 del 7 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38100PEN

Massima

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Il ricorso proposto personalmente dal detenuto avverso il provvedimento del Magistrato di sorveglianza è inammissibile, in quanto, a seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 103 del 2017, è esclusa la facoltà dell'imputato (e quindi anche del condannato) di proporre personalmente ricorso per cassazione, essendo necessaria la sottoscrizione del ricorso da parte di un difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di Cassazione, a pena di inammissibilità. Pertanto, il ricorso, non rientrando nella materia di cui all'art. 69 ord. pen., comma 6, e non essendo sottoscritto da un difensore abilitato, deve essere dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equa in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/03/2018 del TRIB. SORVEGLIANZA di PERUGIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE SANTALUCIA.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS), detenuto presso la Casa circondariale di Terni, ha proposto personalmente ricorso avverso il provvedimento del Magistrato di sorveglianza di Spoleto del 27 marzo - 3 aprile 2018, emesso ai sensi dell'articolo 35-bis ord. pen..
Il provvedimento del Magistrato di sorveg…

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