La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'occupazione temporanea d'urgenza di un immobile privato per la realizzazione di opere pubbliche finanziate dallo Stato e da altri enti pubblici è legittima anche in assenza della preventiva redazione dello stato di consistenza, in quanto la normativa speciale applicabile in tali casi (art. 3 della legge n. 1/1978) ammette la successiva formazione dello stato di fatto in forma scritta. Il mancato rispetto della procedura prevista dalla legge generale sull'espropriazione (art. 71 della legge n. 2359/1865) non determina l'illegittimità dell'occupazione d'urgenza, atteso che la disciplina speciale deroga a quella generale. Inoltre, la trasformazione di un ente pubblico in altro soggetto di natura differente non comporta l'interruzione del giudizio, in quanto la titolarità delle situazioni giuridiche rimane invariata. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è quindi che l'occupazione temporanea d'urgenza di un immobile privato per la realizzazione di opere pubbliche finanziate da enti pubblici è legittima anche in assenza della preventiva redazione dello stato di consistenza, in quanto la normativa speciale applicabile prevale sulla disciplina generale sull'espropriazione, e la modifica soggettiva dell'ente attuatore non determina l'interruzione del giudizio.