Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal Consorzio Agrario di Sardegna avverso gli atti di modifica del Piano Urbanistico Comunale del Comune di Pula, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le scelte effettuate dall'Amministrazione nell'adozione degli strumenti urbanistici costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. La destinazione data alle singole aree non necessita di apposita motivazione oltre quella che si può evincere dai criteri generali seguiti nell'impostazione del piano stesso, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifica considerazione. 2. La pendenza di un procedimento volto a ottenere il rilascio dei necessari titoli edilizi per l'apertura di una media struttura di vendita non integra una situazione di affidamento qualificato meritevole di tutela, in quanto il provvedimento finale costitutivo degli effetti non è mai stato adottato. In tal caso, la posizione del privato non è diversa da quella del soggetto che abbia presentato una domanda di permesso di costruire per un intervento che, per effetto di una modifica della disciplina urbanistica intervenuta nella pendenza del procedimento, non sia più consentito. 3. La decisione di un consigliere comunale di astenersi dal voto per incompatibilità è sostanzialmente insindacabile, non sussistendo un obbligo giuridico di partecipare alla votazione sugli atti del Consiglio. Pertanto, l'eventuale accoglimento del vizio dedotto non avrebbe alcuna utilità per il ricorrente, non potendosi obbligare il singolo consigliere né a partecipare alla seduta né, tantomeno, a partecipare al voto.