Il termine di prescrizione di un reato è determinato dalla pena edittale massima prevista per il reato stesso, aumentata della metà per la recidiva qualificata e ulteriormente aumentata della metà per gli atti interruttivi, senza che l'aumento di pena per effetto della recidiva possa comunque superare il cumulo delle pene risultante dalle condanne precedenti alla commissione del nuovo delitto non colposo. Pertanto, il calcolo del termine di prescrizione deve essere effettuato applicando i criteri legali previsti dagli articoli 157 e 161 del codice penale, senza che il limite di cui all'articolo 99, comma 6, del codice penale possa incidere su tale determinazione, in quanto tale limite rileva esclusivamente ai fini della quantificazione della pena e non influisce sui termini di prescrizione. Il rimedio del ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, di cui all'articolo 625-bis del codice di procedura penale, non è idoneo a censurare eventuali errori interpretativi o valutativi compiuti dal giudice nella determinazione del termine di prescrizione, essendo tale strumento limitato ai soli casi di errori materiali o di fatto, tali da risultare evidenti e decisivi per il giudizio.