Consiglio di Stato sentenza n. 1620 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:1620SENT

Massima

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Il rilascio di un permesso di costruire può essere legittimamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale qualora emerga, a seguito di successivi accertamenti tecnici, che il titolo edilizio è stato rilasciato in violazione delle distanze legali minime tra edifici, della superficie minima del lotto edificabile e delle distanze dalle strade pubbliche. L'annullamento in autotutela del permesso di costruire, disposto nel rispetto del contraddittorio e previa comunicazione di avvio del procedimento, non costituisce un'illegittima esercizio del potere di autotutela, ma rappresenta un doveroso intervento dell'amministrazione finalizzato a ripristinare la legalità edilizia e urbanistica, in attuazione dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 della Costituzione. L'annullamento in autotutela del permesso di costruire, disposto per le suddette ragioni, non determina alcuna responsabilità risarcitoria a carico dell'amministrazione, in quanto l'esercizio del potere di autotutela è giustificato dall'esigenza di tutelare preminenti interessi pubblici, quali il corretto assetto del territorio e il rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie. Pertanto, l'annullamento in autotutela del permesso di costruire, adottato nel rispetto del contraddittorio e sulla base di accertamenti tecnici che ne comprovino la legittimità, non è sindacabile in sede giurisdizionale, salvo che non risulti viziato da eccesso di potere, irragionevolezza o manifesta ingiustizia.

Sentenza completa

N. 03166/2013
REG.RIC.

N. 01620/2016REG.PROV.COLL.

N. 03166/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3166 del 2013, proposto da:
Giuseppe Antonio Paolella, Mario Paolella, rappresentati e difesi dagli avv. Enrico Soprano, Angela Fera, con domicilio eletto presso il primo, in Roma, Via degli Avignonesi, 5;

contro

Comune di Cusano Mutri, rappresentato e difeso dall'avv. Antonio D'Angelo, con domicilio eletto presso il medesimo, in Roma, Via Sicilia, 50;

nei confronti di

Michele Tammaro, Sergio Tammaro;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA - NAPOLI: SEZIONE VIII n. 04328/2012, resa tra le parti, concernente sospensione lavori - annullamento d'ufficio del p…

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