Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8551 del 25 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8551PEN

Massima

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Il custode giudiziario di beni pignorati che sottrae tali beni all'azione della creditrice esecutante, risultando il compendio pignorato del tutto mancante all'atto dell'accesso compiuto dall'incaricato dell'Istituto vendite giudiziarie, commette il reato di sottrazione di cose sottoposte a pignoramento di cui all'art. 388 c.p., essendo sufficiente, ai fini della configurabilità dell'elemento soggettivo, la mera conoscenza del vincolo giudiziario e la volontà della "amotio" della res, in assenza di giustificazioni alternative. La presunzione di veridicità che assiste la relata di notificazione dell'atto da parte dell'ufficiale giudiziario può essere superata solo mediante una prova contraria precisa e rigorosa da parte di colui che eccepisce l'irregolarità della notificazione, onus probandi che non può ritenersi assolto ove la persona indicata nella relata, pur non essendo coniuge del destinatario, rappresenti comunque una situazione di convivenza, anche se di carattere meramente temporaneo, che legittima nell'agente notificatore il ragionevole affidamento che l'atto perverra' all'interessato. I Giudici di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e nel determinare la pena, possono esercitare il loro potere discrezionale in modo congruo e logicamente motivato, senza che tale valutazione sia sindacabile in sede di legittimità, ove le deduzioni difensive si limitino a prospettare una mera valutazione alternativa delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. DE AMICIS G. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 139/2012 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 26/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/02/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza emessa in data 26 mar…

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