Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, caratterizzata da una tendenziale e apprezzabile stabilità del vincolo associativo, dalla predisposizione di un programma criminoso indeterminato, dalla ripartizione degli utili illeciti tra i membri e dalla non comune professionalità e dimestichezza nell'attuazione delle condotte fraudolente, integra gravi indizi di colpevolezza e concreto pericolo di recidiva, giustificando l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente. La qualificazione giuridica dei reati-fine come truffa aggravata ai danni dello Stato è corretta laddove gli indagati, oltre a trasmettere false autocertificazioni, hanno anche falsamente attestato di aver effettuato le necessarie verifiche, hanno costituito ditte e società fittizie per rendere più difficile la tracciabilità dei proventi illeciti, e hanno sfruttato strumentalmente l'ausilio di portali informatici per individuare i terreni sui quali non risultavano erogati contributi, al fine di inserirli fraudolentemente nelle domande di finanziamento.