Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39131 del 24 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:39131PEN

Massima

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Il concorso nel reato di ricettazione non può essere desunto dalla mera consapevolezza dell'illecita provenienza del bene, essendo necessario che il compartecipe abbia dato un contributo causale, anche solo a livello psicologico, alla commissione del reato. La semplice utilizzazione del bene di provenienza illecita, pur nella consapevolezza della sua origine, non è sufficiente a integrare la fattispecie concorsuale, atteso che il reato di ricettazione ha natura istantanea e non è ipotizzabile una compartecipazione morale per adesione psicologica ad un fatto criminoso da altri antecedentemente commesso. Pertanto, la condanna per il concorso nel reato di ricettazione richiede la prova specifica del contributo causale, anche solo psicologico, fornito dal concorrente alla consumazione del reato, non potendosi desumere tale contributo dalla mera consapevolezza della provenienza illecita del bene e dalla sua successiva utilizzazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/11/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO UGO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CESQUI ELISABETTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS), tramite il difensore, ricorre per Cassazione avv…

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