Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile da rurale ad artigianale, accompagnato dall'esecuzione di opere edilizie, costituisce un mutamento d'uso "urbanisticamente rilevante" tra categorie funzionalmente autonome, subordinato pertanto al previo rilascio del permesso di costruire. Il Comune, in presenza di tali presupposti, può legittimamente esercitare il potere di autotutela anche oltre il termine di trenta giorni dalla presentazione della SCIA, disponendo il divieto di prosecuzione dell'attività e la rimozione degli effetti della SCIA, qualora ritenga sussistenti le condizioni previste dall'art. 21-nonies della legge n. 241 del 1990, ossia l'illegittimità dell'atto, l'interesse pubblico alla sua rimozione e il mancato decorso del termine di 18 mesi. Ciò vale anche nel caso in cui il bene oggetto del presente giudizio sia il medesimo di quello già oggetto di una precedente sentenza del TAR, che aveva annullato un provvedimento di autotutela adottato dal Comune, in quanto la DIA del 2013 aveva legittimato solo l'uso del locale come deposito agricolo, impedendo il passaggio ad altra categoria funzionale senza il previo rilascio del permesso di costruire.