Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3937 del 24 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3937PEN

Massima

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Il rifiuto di prestare il servizio militare di leva, una volta sospeso tale obbligo, non integra più il reato di renitenza alla leva, in quanto viene meno il disvalore sociale della condotta incriminata. Pertanto, in applicazione del principio di successione di leggi penali nel tempo più favorevole al reo, la condotta di chi in precedenza, essendo obbligato al servizio di leva, ha rifiutato di prestarlo, non è più punibile. Ciò in quanto la sospensione del servizio militare di leva, disposta dal d.lgs. n. 215 del 2001, ha rimodulato la fattispecie penale del delitto di rifiuto della relativa prestazione, eliminando il disvalore sociale della condotta incriminata. Pur non essendo stata abrogata la norma incriminatrice di cui all'art. 14, comma 2, della l. n. 230 del 1998, è venuta meno esclusivamente la disposizione integratrice del precetto penale che attiene ai giovani assoggettati all'obbligo di leva sino al 31 ottobre 2005, data di cessazione dal servizio dell'ultimo contingente chiamato alle armi il 31 dicembre 2004. Pertanto, in applicazione dell'art. 2, comma 4, c.p., relativo alla successione di leggi penali nel tempo, si applica la legge più favorevole al reo, ossia la disciplina successiva che ha sospeso l'obbligo di leva e, conseguentemente, ha eliminato il disvalore sociale della condotta di rifiuto della prestazione del servizio militare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CULOT Dario - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GI. RA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/05/2006 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Antonio Gialanella, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato.

RILEVA IN FATTO E IN DIRITTO

1. - Con …

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