Il diniego di visto di ingresso per lavoro subordinato stagionale può essere legittimamente adottato dalle Rappresentanze diplomatico-consolari quando il richiedente non dimostri di avere una conoscenza adeguata di elementi fondamentali relativi al futuro rapporto di lavoro, come la durata, l'entità della retribuzione e la capacità di comunicare nella lingua del luogo di destinazione, in quanto tali carenze sono indicative della probabile fittizietà del rapporto di lavoro al cui svolgimento è finalizzata la richiesta di visto d'ingresso. Ciò in quanto l'art. 31 del D.P.R. n. 394 del 1999 attribuisce alle Rappresentanze diplomatico-consolari la facoltà di verificare i presupposti di cui all'art. 5 dello stesso Decreto, tra cui il luogo nel quale il richiedente è diretto, il motivo e la durata del soggiorno. Pertanto, la mancata conoscenza da parte del lavoratore di circostanze fondamentali del futuro rapporto d'impiego non può ritenersi sanata dalle risultanze documentali del nulla osta rilasciato dallo sportello unico per l'immigrazione, essendo indicativa della non veridicità del rapporto di lavoro. Inoltre, la presenza di un nulla osta provvisorio per lavoro autonomo non comporta l'automatico rilascio del visto di ingresso, essendo rimesso alla valutazione esclusiva delle Rappresentanze Consolari sulla base dei requisiti previsti dalla normativa nazionale.