Il Comune, nell'esercizio del suo potere di governo e uso del territorio, può legittimamente negare il permesso di costruire per la realizzazione di un centro velico in area demaniale marittima, in assenza di un Piano Regolatore Portuale che ne preveda la destinazione d'uso, in quanto il vigente Piano Regolatore Generale comunale non consente tale tipologia di intervento in quella porzione di territorio. Il potere di pianificazione e controllo dell'attività edilizia in ambito demaniale marittimo spetta concorrentemente al Comune e all'Autorità Portuale, in ragione delle rispettive competenze e finalità di tutela, senza che l'assenza del Piano Regolatore Portuale possa comportare una totale liberalizzazione dell'attività edilizia privata. Inoltre, il silenzio-assenso non può formarsi in assenza della conformità urbanistica del progetto, come attestata dall'asseverazione prescritta dall'art. 20 del d.P.R. 380/2001. Pertanto, il diniego del permesso di costruire, in difetto dei presupposti urbanistici e procedimentali, non è illegittimo e non dà luogo a risarcimento del danno, in quanto la spettanza del bene della vita richiesto non risulta accertata.