Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 3383 del 2023

ECLI:IT:TARPA:2023:3383SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel pronunciarsi sul ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive e il diniego di sanatoria, afferma che: 1. La valutazione degli abusi edilizi e/o paesaggistici richiede una visione complessiva e non atomistica delle opere eseguite, in quanto il pregiudizio arrecato al regolare assetto del territorio o al paesaggio deriva non da ciascun intervento in sé considerato, ma dall'insieme dei lavori nel loro contestuale impatto edilizio e paesistico e nelle reciproche interazioni. Pertanto, le opere realizzate dal ricorrente, quali la chiusura di verande con realizzazione di vani abitabili, l'incremento della superficie abitabile, l'apertura di una nuova porta di ingresso, devono essere valutate complessivamente come un intervento di ristrutturazione edilizia, non riconducibile a singoli abusi "minori". 2. Il mero decorso del tempo non può legittimare, in assenza di specifica causa di giustificazione normativa, l'edificazione avvenuta senza titolo, né può riconnettersi alcun affidamento tutelabile al perdurante mantenimento di una situazione di fatto abusiva e, pertanto, contra legem. 3. Ai fini della sanatoria, l'onere di dimostrare la doppia conformità delle opere, sia all'epoca di realizzazione che all'epoca della richiesta, grava sul privato, senza che l'amministrazione abbia l'obbligo di chiedere integrazioni documentali, soprattutto quando l'istanza di sanatoria è carente di elaborati grafici e progettuali essenziali per la valutazione. 4. In assenza di un titolo autorizzativo per le opere di ristrutturazione edilizia realizzate, l'amministrazione comunale ha il potere di disporne la rimessione in pristino, non potendo essere considerate sanabili sulla base di una mera comunicazione o di un regime autorizzatorio meno stringente.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/11/2023

N. 03383/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00956/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 956 del 2016, integrato da motivi aggiunti, proposto da -OMISSIS- -OMISSIS- e -OMISSIS- -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, con domicilio fisico presso lo studio dell’avvocato Girolamo Rubino, sito in Palermo, via G. Oberdan, 5 e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Riesi, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Surdi, con domicilio fisico presso il suo studio, sito in Palermo, via Ammiraglio Gravina n.2/F e con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;<…

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