Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In sede di rinnovo di un'autorizzazione integrata ambientale (AIA), l'amministrazione competente ha il dovere di svolgere una nuova valutazione e comparazione di interessi assolutamente identica, dal punto di vista procedimentale, a quella originariamente compiuta in sede di rilascio del primo provvedimento, non potendosi riconoscere al provvedimento originario alcuna efficacia ormai consolidata rispetto al futuro. Pertanto, l'amministrazione non è tenuta solo a verificare se nel frattempo siano intervenuti elementi (giuridici o fattuali) nuovi e rilevanti tali da imporre una modifica del precedente regime, ma è deputata anche a sindacare nuovamente le valutazioni già compiute in origine, sotto il profilo della opportunità e della legittimità, al momento dell'adozione del primo titolo. Ciò in quanto il rinnovo comporta la costituzione di un "nuovo" rapporto sotto il profilo del regime giuridico, seppur intercorrente tra gli stessi soggetti ed avente il medesimo oggetto. Conseguentemente, l'effetto di variante urbanistica prodotto dal precedente provvedimento di AIA non può ritenersi irreversibilmente consolidato, sicché l'amministrazione è tenuta a rivalutare la conformità urbanistica dell'impianto anche in sede di rinnovo, senza essere vincolata dalle precedenti determinazioni.