Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20309 del 15 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20309PEN

Massima

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Il delitto di frode nelle pubbliche forniture di cui all'art. 356 c.p. si configura quando il soggetto, nell'esecuzione di un contratto con la pubblica amministrazione, pone in essere una serie di inadempimenti fraudolenti significativi di malafede contrattuale, concretanti una complessiva inesecuzione della prestazione contrattualmente prevista, a prescindere dalla sussistenza di un danno patrimoniale effettivo in capo all'ente pubblico. In tali ipotesi, la pena detentiva irrogata può essere legittimamente convertita in pena pecuniaria, applicando il parametro di conversione previsto dalla legge, senza che ciò determini vizi logici o giuridici nella motivazione della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. MOGINI S. - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Brescia il 15 gennaio 2013;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere Dott. ((omissis));

udito il sostituto procuratore generale ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.

OSSERVA

PREMESSO che con la sentenza in epigrafe la Corte d'Appello di Brescia ha confermato quella del G.U.P. del Tribunale d…

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