Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per omicidio colposo non può essere affermata sulla base di una mera presunzione di causalità, ma richiede la prova processuale certa, secondo il criterio del giudizio controfattuale, che la condotta colposa addebitata all'imputato sia stata condizione necessaria e determinante dell'evento lesivo verificatosi. L'incertezza o l'insufficienza probatoria sul nesso causale specifico tra la condotta e l'evento, in presenza di possibili fattori alternativi concorrenti, comporta l'esito assolutorio del giudizio, in applicazione del principio del ragionevole dubbio. Il richiamo alla nozione di concausa non può essere utilizzato per aggirare le difficoltà probatorie sulla sussistenza del nesso causale, al fine di espandere in modo abnorme la responsabilità penale per fatto proprio. Il giudice è tenuto a effettuare un'accurata ricostruzione del nesso causale specifico, senza ricorrere a criteri di causalità generale, come l'idoneità ex ante della condotta o l'aumento del rischio, che non consentono di provare su base individuale la causa dell'evento lesivo verificatosi.