Consiglio di Stato sentenza n. 231 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:231SENT

Massima

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L'amministrazione comunale, nell'esercizio del potere discrezionale di cui agli artt. 5, comma 11, del regolamento COSAP, 12 bis del regolamento per l'occupazione di spazi acquei nei canali e rivi comunali, 4 comma 12, del regolamento per la circolazione delle acque e 3 della l. 241/90, può legittimamente revocare o rettificare le concessioni di spazio acqueo precedentemente rilasciate, al fine di ottimizzare l'uso del bene demaniale per ragioni di interesse pubblico, anche a fronte di istanze concorrenti di diversi soggetti. Tale potere discrezionale è esercitabile mediante provvedimenti adeguatamente motivati, che diano conto delle ragioni fattuali e giuridiche sottese alla risistemazione delle aree relative alle varie concessioni, senza che ciò comporti un deficit di motivazione tale da inficiare la legittimità degli atti. In particolare, la relazione della competente direzione comunale, comunicata ai soggetti interessati ai sensi dell'art. 10-bis della l. 241/1990, che illustri la necessità di ottimizzare l'uso del bene demaniale e le ragioni di fatto ostative all'accoglimento delle singole istanze, costituisce motivazione sufficiente a sorreggere i provvedimenti di diniego o di rilascio di concessioni di contenuto diverso rispetto a quelle precedentemente rilasciate. Il potere discrezionale dell'amministrazione comunale di revocare o rettificare le concessioni di spazio acqueo, esercitato nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità, non può essere sindacato dal giudice amministrativo se non per vizi di legittimità, non potendosi sostituire la propria valutazione discrezionale a quella dell'amministrazione.

Sentenza completa

N. 00175/2007
REG.RIC.

N. 00231/2016REG.PROV.COLL.

N. 00175/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 175 del 2007, proposto da:
Comune di Venezia, in persona del Sindaco
por tempore
,
rappresentato e difeso dagli avvocati Maria Maddalena Morino, Antonio Iannotta, Giulio Gidoni, Nicolo' Paoletti, con domicilio eletto presso il domicilio di quest’ultimo in Roma, Via Barnaba Tortolini, n. 34;

contro

Giurin Bruno;

nei confronti di

Zannini Antonella;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. VENETO – VENEZIA, SEZIONE II, n. 4132/2005, resa tra le parti, concernente concessione per occupazione permanente di spazi acquei.

Visti il ricorso in appello e i relativi alle…

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