Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26552 del 12 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:26552PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, non richiede una complessa e articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi, anche semplici ed elementari, per il perseguimento del fine comune, in modo da concretare un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo degli associati. Ai fini della configurabilità di tale reato associativo, è sufficiente l'accordo destinato a costituire una struttura permanente in cui i singoli associati divengono - ciascuno nell'ambito dei compiti assunti o affidati - parti di un tutto finalizzato a commettere una serie indeterminata di delitti della stessa specie, preordinati alla cessione o al traffico di droga. Pertanto, integra la condotta di partecipazione all'associazione la costante disponibilità a fornire le sostanze oggetto del traffico del sodalizio, tale da determinare un durevole rapporto tra fornitore e spacciatori che immettono la droga nel consumo al minuto, sempre che si accerti la coscienza e volontà di far parte dell'associazione, di contribuire al suo mantenimento e di favorire la realizzazione del fine comune di trarre profitto dal commercio di droga. In tale contesto, la risalenza dei precedenti penali dell'indagato e il tempo non lontano dalla commissione dei fatti, unitamente alla constatazione della sua pericolosa caratura criminale, desunta dalle modalità operative dei delitti contestatigli e dalla complessità dell'organizzazione criminale dallo stesso creata, non sono idonei a ritenere superata od attenuata la sussistenza delle esigenze cautelari, giustificando il mantenimento della misura custodiale in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. FILIPPI PAOLA;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza n. 32755 dell'11 novembre 2020, la Prima Sezione penale di questa Corte annullava con rinvio, limitatamente ai reati associativi di cui ai capi A) e B), l'ordinanza emessa in data 13 agosto 2020 dal Tribuna…

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