Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22920 del 28 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22920PEN

Massima

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Il fornire alla polizia giudiziaria false indicazioni sulla propria residenza, pur in assenza di documenti di identificazione, integra il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie, in quanto le informazioni sulla residenza rientrano tra i dati che concorrono a stabilire le condizioni della persona e a identificarla. Il giudice, nel rito abbreviato, non è obbligato a disporre d'ufficio l'integrazione probatoria, essendo tale potere rimesso alla sua valutazione discrezionale, e il mancato esercizio di tale facoltà non costituisce vizio di motivazione censurabile in cassazione, salvo che non emerga dall'apparato motivazionale l'esistenza di lacune o manifeste illogicità che avrebbero potuto essere evitate con l'assunzione di determinate prove. Inoltre, la semplice diversità del numero civico dichiarato rispetto a quello effettivo non esclude la configurabilità del reato, in quanto il ricordo del proprio indirizzo di residenza è un dato quasi automatico e la confusione derivante dall'assunzione di alcol non impedisce di declinare correttamente gli altri dati identificativi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 115/2013 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 02/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PEZZULLO ROSA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. SCARDACCIONE ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 2.12.2013 la Corte di Appe…

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