Il rigetto della domanda di emersione dal lavoro irregolare di assistenza alla persona/di sostegno al bisogno familiare, ai sensi dell'art. 103, comma 1, D.L. 34/2020, per insufficienza dei requisiti reddituali del datore di lavoro, non comporta il rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, in assenza della conclusione positiva della procedura di regolarizzazione per cause non imputabili al lavoratore. L'eventuale tutela dell'affidamento del lavoratore straniero può essere presa in considerazione solo in presenza di atti della pubblica amministrazione incidenti sulla sua buona fede, circostanza che non ricorre nel caso in cui il procedimento di regolarizzazione non si sia concluso positivamente per il mancato possesso dei requisiti reddituali da parte del datore di lavoro. Il rigetto della domanda di emersione, pertanto, non determina di per sé il diritto del lavoratore straniero al rilascio di un permesso di soggiorno per attesa occupazione, dovendo tale titolo essere accordato solo ove la procedura di regolarizzazione si fosse già conclusa positivamente senza la formalizzazione del contratto di lavoro per cause non imputabili al lavoratore.