Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9606 del 2011

ECLI:IT:TARLAZ:2011:9606SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora nel corso del giudizio la stessa abbia ottenuto dal Comune il provvedimento richiesto, venendo così meno l'interesse originario all'annullamento dell'atto impugnato. In tal caso, il giudice amministrativo non può pronunciarsi nel merito della controversia, ma deve dichiarare l'improcedibilità del ricorso, disponendo la compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Tale principio si fonda sull'esigenza di evitare pronunce meramente dichiarative, in assenza di un interesse concreto ed attuale alla decisione, nel rispetto del carattere strumentale e non fine a sé stesso del processo amministrativo. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse, pertanto, costituisce un corollario del principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, in quanto impedisce l'inutile prosecuzione di un giudizio privo di utilità pratica per le parti.

Sentenza completa

N. 06093/2009
REG.RIC.

N. 09606/2011 REG.PROV.COLL.

N. 06093/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6093 del 2009, proposto dalla:
società ((omissis)) s.r.l., in persona del legale rapp.te p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio della stessa, in Roma, via degli Scipioni n. 268/A;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. Rosalda Rocchi, elettivamente domiciliato in Roma, via Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale del Comune di Roma – Municipio I n. 943 del 14.05.2009, notificata in data 15.6.2009, avente ad oggetto l'ordine di demolizione…

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