Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 10090 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:10090SENT

Massima

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Il provvedimento di rifiuto del rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, adottato sulla base di pregresse condanne penali dello straniero, deve essere adeguatamente motivato tenendo conto non solo della natura e gravità dei reati commessi, ma anche della situazione personale, familiare e sociale dell'interessato, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale, nonché dell'eventuale ravvedimento e del suo inserimento sociale, al fine di bilanciare le esigenze di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza pubblica con il diritto alla vita familiare dello straniero. L'Amministrazione non può applicare in modo automatico e astratto le cause ostative al rinnovo del permesso di soggiorno previste dalla legge, ma deve effettuare una valutazione concreta e individualizzata della pericolosità sociale dell'istante, anche alla luce dei vincoli familiari e del suo effettivo inserimento nel contesto sociale italiano. Il mero dato formale della condanna penale non è sufficiente a giustificare il diniego del rinnovo, essendo necessario che la pericolosità sociale risulti attuale e concreta, anche in considerazione del comportamento successivo tenuto dallo straniero. Pertanto, l'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento di diniego, dando conto di tutti gli elementi rilevanti ai fini della valutazione della pericolosità sociale e del bilanciamento con il diritto alla vita familiare, in ossequio ai principi di proporzionalità e ragionevolezza.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/05/2024

N. 10090/2024 REG.PROV.COLL.

N. 15817/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 15817 del 2022, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero dell'Interno, Questura Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento

previa sospensione,

del provvedimento emesso dal Questore di Roma in data 20.10.2022, notificato in data 18.11.2022, con il quale è stato decretato il rifiuto della richiesta volta ad o…

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