La normativa nazionale di proroga delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico e ricreativo, di cui all'art. 1, commi 675-683, della legge n. 145/2018, è stata successivamente abrogata e sostituita dalla nuova disciplina introdotta dall'art. 3, comma 1, della legge n. 118/2022, che ha stabilito il termine finale di durata delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della stessa legge al 31 dicembre 2023, in conformità con le precedenti pronunce del Consiglio di Stato. Tale sopravvenienza normativa, qualificabile come legge-provvedimento, determina l'improcedibilità del ricorso proposto avverso gli atti amministrativi adottati in vigenza della previgente normativa, in quanto il sindacato del giudice amministrativo trova un limite insormontabile nell'intervenuta legificazione del provvedimento impugnato. Al soggetto leso resta la tutela sul piano della giustizia costituzionale, la cui natura incidentale postula l'impugnazione espressa innanzi al giudice amministrativo degli eventuali atti esecutivi della legge-provvedimento, che nel caso di specie non sono ancora intervenuti.