Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3429 del 23 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3429PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve compiere un giudizio di probabilità e non di certezza processuale, basandosi sulle circostanze di fatto emerse dalle indagini preliminari, senza sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo il caso di manifesta illogicità o carenza motivazionale. Inoltre, nel disporre la misura cautelare, il giudice deve verificare la concreta praticabilità dell'applicazione di una misura meno afflittiva della custodia in carcere, come gli arresti domiciliari, tenendo conto dell'effettiva disponibilità di un luogo idoneo all'esecuzione della misura da parte dell'indagato. In assenza di tale disponibilità, il giudice può legittimamente disporre la custodia in carcere, fermo restando il diritto dell'indagato di richiedere nuovamente gli arresti domiciliari non appena sia in grado di indicare un luogo di privata dimora idoneo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 729/2012 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 13/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Letti gli atti, l'ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del Cons. Dr. ((omissis));

Udito il S. Procuratore generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente alla tipologia della misura cautelare;

Udito il difen…

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