Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22461 del 24 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22461PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose è configurabile solo quando la res sia in possesso altrui e non anche quando la stessa sia in possesso dell'agente. Pertanto, in assenza di un diritto reale, anche limitato al possesso o solo putativo, della persona offesa sulla res oggetto della condotta, non può ritenersi integrato il reato di cui all'art. 392 c.p. La mera pendenza di una controversia, anche solo "in fieri", sulla titolarità o sull'esercizio di un diritto reale non è sufficiente a integrare gli estremi del delitto, essendo necessario che la res si trovi effettivamente nella disponibilità di un soggetto diverso dall'agente. Inoltre, la motivazione della sentenza deve indicare con chiarezza e logicità gli elementi costitutivi del reato, senza contraddizioni interne, al fine di consentire il pieno esercizio del diritto di difesa. In particolare, la sentenza deve precisare la natura del diritto vantato dalla persona offesa, il titolo in base al quale tale diritto è fatto valere, nonché le ragioni per le quali la condotta dell'imputato sia stata ritenuta arbitraria e non già legittimo esercizio di un diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluig - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 159/2912 del 27/9/2012 della CORTE DI APPELLO DI VENEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERLUIGI DI STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona della Dr. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi la prescrizione del reato.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di Appello di…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.