Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10354 del 16 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10354PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso una sentenza di appello che abbia ridotto la pena inflitta all'imputato per il delitto di ricettazione è inammissibile qualora i motivi di impugnazione si limitino a una mera prospettazione assertiva di criteri di ordine generale, senza alcuna correlazione con gli argomenti puntualmente evocati a sostegno della decisione impugnata, la quale risulti invece dotata di un corredo motivazionale congruo ed esente da censure sul piano della coerenza logico-argomentativa. In tali casi, gli unici spunti di critica pertinenti al tema devoluto alla Corte di cassazione, fondati su rilievi di mero merito, risultano evidentemente estranei al perimetro entro il quale può svolgersi il sindacato di legittimità, comportando la declaratoria di inammissibilità del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali nonché di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - rel. Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. SI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2484/2007 CORTE APPELLO di BARI, del 16/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gialanella A. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 16 ottobre 20…

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