Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9689 del 6 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:9689PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, ai sensi dell'art. 74 del D.P.R. 309/1990, richiede la prova di un contributo concreto e funzionale all'esistenza e al rafforzamento del sodalizio criminoso, non essendo sufficiente la mera frequentazione con gli altri associati, la generica condivisione di intenti o la manifestazione di disponibilità nei confronti di un singolo esponente di vertice. L'accertamento della coscienza e volontà di far parte dell'associazione e di contribuire al suo mantenimento e alla realizzazione del fine comune di trarre profitto dal commercio di droga deve essere fondato su elementi probatori specifici e non su meri indizi di generico coinvolgimento. Pertanto, la semplice affermazione di appartenenza al gruppo o la citazione del nome dell'indagato tra gli affiliati da parte di un capo dell'associazione non sono di per sé sufficienti a integrare la fattispecie, essendo necessario verificare il concreto e consapevole apporto causale fornito dall'indagato all'esistenza e al rafforzamento del sodalizio in un determinato momento storico. Analogamente, il mero ruolo di vedetta nelle piazze di spaccio, se non adeguatamente supportato da elementi probatori, non può essere considerato di per sé indice sufficiente della partecipazione all'associazione. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo deve, pertanto, essere effettuata alla luce di tali principi, richiedendo un'analisi puntuale e specifica degli elementi di prova, senza poter fare affidamento su presunzioni o deduzioni generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da

DE AMICIS Gaetano - Presidente -

AMOROSO Riccardo

VIGNA Maria Sabina - Relatore -

DI NICOLA TRAVAGLINI Paola

TRIPICCIONE Debora

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Da.Mi. nato a (...) il (...)
avverso l'ordinanza del 15/06/2023 del Tribunale del riesame di Napoli
udita la relazione svolta dal Consigliere Maria Sabina Vigna;
sentite le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Giuseppe Riccardi, che ha chiesto l'inammissibilità del ricorso.
Uditi l'Avvocato An.Pi. e l'Avvocato Gi.Ma., i quali si sono
riportati ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato l'ordinanza emessa ii 21 aprile 2023 dal Giudice per le indagini preliminar…

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