Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di tutela giurisdizionale, afferma il principio secondo cui l'amministrazione comunale, a seguito di una sentenza passata in giudicato che ha annullato il provvedimento di autotutela con cui era stata revocata l'aggiudicazione di un appalto pubblico, è tenuta a dare esecuzione al giudicato, verificando la sussistenza delle condizioni per mantenere l'aggiudicazione già disposta in favore dell'impresa originariamente vincitrice della gara. Tale verifica deve essere condotta nel rispetto del contraddittorio con l'impresa interessata, al fine di accertare la permanenza delle condizioni di finanziabilità dell'opera e la compatibilità di eventuali modifiche progettuali ed economiche con i principi di imparzialità e parità di trattamento che regolano l'attività di evidenza pubblica. Ove l'amministrazione comunale persista nell'inadempimento, il Tribunale può nominare un Commissario ad acta per dare esecuzione al giudicato, senza che ciò comporti la condanna dell'ente al risarcimento del danno o al pagamento di somme ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. e) del codice del processo amministrativo, qualora tali misure risultino inique in considerazione delle oggettive difficoltà esecutive della sentenza.