L'aggravante di cui all'art. 625, n. 7, c.p. per il danneggiamento di beni destinati a pubblico servizio o pubblica utilità sussiste indipendentemente dalla volontà del proprietario di esporli alla pubblica fede, essendo sufficiente che il bene assolva funzionalmente scopi socialmente rilevanti, come nel caso di strutture adibite a manifestazioni sportive aperte al pubblico. La vigilanza generica o saltuaria da parte delle forze di polizia sull'agente non esclude la configurabilità dell'aggravante, essendo necessaria una diretta e continua custodia del bene da parte del proprietario o di persona addetta per far venir meno l'esposizione alla pubblica fede. La natura pubblicistica del bene danneggiato e la sua destinazione funzionale alla fruizione della collettività giustificano l'applicazione dell'aggravante, a prescindere dalla proprietà formale, in ragione della ratio legis di tutelare beni che non possono essere adeguatamente protetti dalla vigilanza individuale.