Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24900 del 21 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24900PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di ingiuria sussiste quando, in un contesto di discussione o confronto, anche in ambito processuale, una persona rivolge all'altra un'espressione offensiva e gravemente lesiva della sua reputazione e dignità personale, senza che tale condotta possa essere giustificata o scusata dal contesto in cui si verifica. Il giudice è tenuto a valutare attentamente l'intero compendio probatorio, senza trascurare le dichiarazioni della persona offesa e dei testimoni, al fine di accertare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, senza limitarsi a un'analisi superficiale del contesto in cui l'espressione ingiuriosa è stata pronunciata. La condotta ingiuriosa deve essere punita, in quanto lede in modo ingiustificato la reputazione e la dignità della persona offesa, a prescindere dal contesto in cui si verifica, salvo che ricorrano specifiche cause di giustificazione o scusa previste dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. AMATO Alfon - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI MILANO;

nei confronti di:

1) TI. GU. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza a. 31672008 GIUDICE DI PACE di MILANO, del 24/03/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBUCA UDIENZA del 19/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

udito il P.G. in persona del Dott. DE SANTIS F. che ha concluso per…

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