Il titolare di una concessione demaniale marittima, a seguito del frazionamento della originaria unica concessione, gode di ampia facoltà di esercizio e godimento dell'area assentita, ivi compresa la possibilità di realizzare impianti e manufatti, senza che ciò comporti una alterazione sostanziale della concessione tale da richiedere l'espletamento di una nuova procedura ad evidenza pubblica. Pertanto, il rilascio di una concessione demaniale "suppletiva" per la realizzazione di manufatti nell'ambito dell'area già assentita non necessita della pubblicazione della domanda e dell'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, ai sensi dell'art. 18 del regolamento di esecuzione del codice della navigazione, in quanto tale variazione non incide in modo sostanziale sulla concessione originaria. Inoltre, l'altezza massima dei manufatti realizzabili nell'ambito di una concessione demaniale marittima deve essere computata non dal piano naturale di campagna (arenile), bensì dal piano del marciapiede, ove tale prassi sia costantemente seguita dal Comune concedente e risulti coerente con lo stato dei luoghi e la conformazione degli stabilimenti balneari esistenti nella medesima zona. In tal caso, il rispetto dell'altezza massima prevista dalla normativa di settore (Piano demaniale marittimo regionale) deve essere verificato con riferimento al piano del marciapiede e non all'arenile.