Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33045 del 22 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33045PEN

Massima

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La misura di prevenzione patrimoniale della confisca può essere legittimamente applicata anche nei confronti di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in via generica ai sensi della Legge n. 1423 del 1956, articolo 1, numeri 1) e 2), senza che sia necessario l'accertamento di un'appartenenza ad un'associazione di tipo mafioso. Tale disciplina, introdotta con il Decreto Legge n. 92 del 2008, convertito nella Legge n. 125 del 2008, trova applicazione retroattiva, in quanto le misure di prevenzione, al pari delle misure di sicurezza, non presuppongono uno specifico fatto di reato, ma riguardano la sussistenza di uno stato di pericolosità generica, cui la legge intende porre rimedio. Pertanto, la richiesta di revoca ex tunc della confisca deve essere esaminata con riferimento alla legge vigente al momento della decisione, senza che assuma rilievo il fatto che, in un precedente giudizio di cognizione, il soggetto sia stato ritenuto partecipe di un'associazione a delinquere semplice e non di stampo mafioso. Inoltre, le consulenze tecniche-contabili prodotte dal soggetto colpito dalla misura di prevenzione, volte a dimostrare la legittima provenienza dei beni confiscati, non possono essere qualificate come prove nuove ai fini della revisione del giudicato, qualora non siano fondate su tecniche e principi scientifici dapprima ignoti e avrebbero potuto essere prodotte nei precedenti giudizi che avevano portato all'adozione dei provvedimenti di confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

1) AGENZIA DEL DEMANIO ROMA;

avverso il decreto n. 96/2010 CORTE APPELLO di ROMA, del 10/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette le conclusioni del PG Dott. Izzo Gioacchino che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto del 10 maggio 2011, la Corte di appello di Roma ha respinto il ricorso proposto, ai sensi della …

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