Il preminente interesse pubblico alla salvaguardia della tutela dei principi costituzionali di salute e dell'ambiente richiede che gli appalti pubblici siano eseguiti da soggetti in possesso di adeguata qualificazione e moralità professionale. Pertanto, l'amministrazione appaltante può revocare in autotutela l'aggiudicazione provvisoria di un appalto qualora emergano circostanze che incidono sulla affidabilità e sull'integrità morale dell'aggiudicatario, in particolare quando tali circostanze riguardano soggetti che, pur non essendo formalmente titolari di cariche sociali, esercitano di fatto un'influenza dominante sulla gestione e sulla conduzione dell'impresa. Tuttavia, l'amministrazione deve motivare adeguatamente tale provvedimento di revoca, valutando in concreto l'effettiva incidenza del soggetto coinvolto sui processi decisionali e gestionali dell'impresa, nonché l'attualità e la permanenza di tale influenza al momento dell'adozione del provvedimento di autotutela. Inoltre, l'amministrazione deve tener conto di eventuali mutamenti intervenuti nella compagine societaria e nella struttura organizzativa dell'impresa, che possano aver eliminato le ragioni poste a fondamento della revoca.