Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46695 del 19 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46695PEN

Massima

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Il metodo mafioso, caratterizzato dall'intimidazione e dall'agevolazione dell'attività di un'organizzazione criminale, costituisce circostanza aggravante del reato di estorsione, la cui sussistenza deve essere accertata sulla base di elementi probatori che dimostrino il ricorso da parte degli autori al vincolo intimidatorio connesso all'appartenenza alla famiglia mafiosa e la confluenza del denaro estorto nella cassa comune dell'associazione. Tuttavia, il mero inserimento dell'imputato nell'organizzazione criminale non è sufficiente a far presumere la sua responsabilità per ogni delitto commesso dagli altri associati, essendo necessario l'accertamento del suo effettivo contributo causale, volontario e consapevole, alla realizzazione della singola condotta estorsiva contestata. La chiamata in correità del collaboratore di giustizia, pur costituendo prova qualificata, necessita di adeguati riscontri esterni individualizzanti, non potendo essere ritenuta di per sé sufficiente a fondare la responsabilità penale dell'imputato, in assenza di una puntuale e logica motivazione sulla sua attendibilità e veridicità. Infine, il trattamento sanzionatorio deve essere congruamente motivato con riferimento ai criteri di cui agli articoli 133 e 62-bis c.p., in relazione alla gravità del fatto e alla personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. CA. , nato il (OMESSO);

2) PI. AN. AN. , nato il (OMESSO);

3) PI. AN. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2159/2010 - R.G. n. 3465/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 21/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in pubblica udienza del 07/06/2011 la relazione fatta dal Consigliere dott. Angela Tardio;

udito il Procuratore Generale dott. Giovanni Galati, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita&#x…

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